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Le avversità sono la scuola migliore - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 19:12

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    Le avversità sono la scuola migliore

    Inizia una nuova serie pensata per i ragazzi e le ragazze della Divisione futuro italiana allo scopo di approfondire lo spirito “sempre vittorioso” del nostro maestro Daisaku Ikeda che con il suo esempio ha fatto vivere nella propria vita il Buddismo di Nichiren Daishonin. Questo mese presentiamo un brano del Gosho in cui Nichiren spiega cosa sia la fede nel Buddismo, un estratto da I protagonisti del XXI secolo su come affrontare le difficoltà e, inoltre, le cinque linee guida che sensei ha dedicato alla Divisione futuro affinché tutti i giovani si sviluppino come persone di valore

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    Inizia una nuova serie pensata per i ragazzi e le ragazze della Divisione futuro italiana allo scopo di approfondire lo spirito “sempre vittorioso” del nostro maestro Daisaku Ikeda che con il suo esempio ha fatto vivere nella propria vita il Buddismo di Nichiren Daishonin. Questo mese presentiamo un brano del Gosho in cui Nichiren spiega cosa sia la fede nel Buddismo, un estratto da I protagonisti del XXI secolo su come affrontare le difficoltà e, inoltre, le cinque linee guida che sensei ha dedicato alla Divisione futuro affinché tutti i giovani si sviluppino come persone di valore

    Dialoghi con il presidente Ikeda

    Nade: C’è un’altra domanda che uno dei nostri membri ci ha chiesto di farle: «Perché lei, presidente Ikeda, è capace di sfidare così coraggiosamente qualunque difficoltà e di superarla? A dire la verità, non credo che riuscirei a fare quello che fa lei. Come posso diventare forte come lei?».

    Ikeda: «Le avversità sono la scuola migliore», come dice un proverbio. Maggiori sono gli attacchi e le persecuzioni che una persona sopporta, più forte e più grande diventerà. Il mio impegno personale è sempre stato con la gente e per la gente. Ogni giorno mi sforzo di portare avanti la mia crescita e il mio sviluppo individuali e credo fermamente che questo sforzo porti direttamente alla crescita e allo sviluppo di tutto il resto. Non temo insulti né critiche. Non temo la comparsa di individui sleali. Quando cercate di diventare una persona in grado di fronteggiare senza paura qualunque situazione, finirete per creare un io indomabile.
    Nella vita, e nelle varie sfide che intraprendiamo, ci sono volte in cui avanziamo e volte in cui facciamo un passo indietro. Ci sono anche volte in cui è meglio star fermi. La vita è piena di cambiamenti e lungo il cammino verso le vostre mete è perfettamente naturale che anche voi ne attraversiate molti.
    La saggezza e la conoscenza sono importanti. Perciò dovete coltivare la capacità di studiare e di apprendere e dovete maturare la saggezza necessaria per comprendere correttamente le vostre relazioni con gli altri e con la società, sviluppando un sano intuito.
    In una realtà in continuo cambiamento, c’è un consiglio che non cambierà mai, ed è questo: «A prescindere dai tempi o da quel che dicono gli altri, non fatevi sviare dalle vostre convinzioni fondamentali, che devono restare salde e inamovibili come il monte Fuji».
    Desidero che ognuno di voi sviluppi un io incrollabile come una maestosa montagna, dotato di coraggio, perseveranza e capacità.

    (I protagonisti del XXI secolo, vol. 2, pag. 106)

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    dal Gosho “Il generale Tigre di Pietra“:

    «Il potente guerriero, il generale Li Kuang, la cui madre era stata divorata da una tigre, scagliò una freccia contro una pietra, scambiandola per la tigre, e la freccia vi si conficcò fino alle piume. Ma quando si rese conto che si trattava di una pietra, non riuscì più a perforarla. In seguito a ciò divenne noto come il generale Tigre di Pietra» (RSND, 1, 846)

    commenta Daisaku Ikeda:

    Con questo famoso aneddoto il Daishonin cercava di insegnare a Shijo Kingo l’importanza di basarsi su una fede forte e indistruttibile, spiegandogli che una fede del genere avrebbe sicuramente indotto le divinità celesti a proteggerlo.
    Il Daishonin afferma che «è il cuore che è importante»; non è eccessivo affermare che la vittoria o la sconfitta dipendono da quanto la nostra determinazione e il nostro cuore sono forti e saldi. (BS, 157)

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    Le linee guida del presidente Ikeda per la divisione futuro

    • Lo studio prima di tutto
    • L’amicizia prima di tutto
    • La lettura prima di tutto
    • La salute prima di tutto
    • L’amore per i genitori prima di tutto

    Le “linee guida” per la Divisione futuro pubblicate a lato sono tratte dall’intervento del presidente Ikeda a una riunione generale tenutasi a Nagano il 26 luglio 2004:
    «Per far crescere i membri della Divisione futuro, è fondamentale insegnare loro le basi della fede. Dovremmo anche risvegliare in loro la consapevolezza dell’importanza dello studio, dell’amicizia, della lettura, della salute e dell’amore per i genitori. Per i più giovani è difficile eccellere in tutti questi aspetti allo stesso tempo, ma se la loro fede è forte e solida, tutti i loro sforzi daranno immancabilmente risultati. Nel Buddismo niente va sprecato. È importante che il tesoro della fede venga trasmesso ai bambini, i nostri successori, nell’ambito della famiglia. Queste azioni concrete, un giorno dopo l’altro, fanno avanzare il movimento di kosen-rufu e assicurano la prosperità della Legge mistica».

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    Le nostre storie / Quel futuro che non c’era
    Isabel, 17 anni

    Fino all’anno scorso ero una ragazza molto chiusa, sempre sola nel mio mondo. Vivevo a contatto solo con me stessa e con un gruppo di amici che ritenevo tali, ma che in realtà mi portavano sempre a combinare guai. Sono figlia di buddisti, ma non adoravo la pratica e avevo un pessimo rapporto con i miei genitori. Inoltre in quel periodo è morta mia nonna, alla quale ero particolarmente legata, e ho passato diversi giorni in ospedale vicino a lei. Soffrivo molto, non andavo più a scuola, non riuscivo a studiare, stavo sempre chiusa in casa e non avevo rapporti con nessuno. Era un periodo davvero nero; sono stata anche bocciata per la seconda volta. Ma la cosa più triste era che non avevo aspettative per il futuro, non riuscivo proprio a immaginarmelo un futuro. Passata l’estate però qualcosa è scattato dentro di me, e ho deciso che tutto questo sarebbe dovuto finire. Per la prima volta mi sono messa davanti al Gohonzon con il solo desiderio di essere felice, a qualsiasi condizione.
    La mia pratica si è fatta ogni giorno sempre più costante, ho iniziato a fare Gongyo mattina e sera e a partecipare alle riunioni Futuro. Nel giro di un mese e mezzo la mia vita si è rivitalizzata completamente! Con i miei genitori non litigavo più, ho cambiato scuola e ora ho il massimo dei voti in ogni materia. Poco tempo fa ho anche conosciuto un ragazzo carinissimo.
    Il 2 febbraio sono diventata membro dell’Istituto promettendo a me stessa di perseverare sempre sulla strada della felicità; per il futuro ho deciso che frequenterò l’università a Londra!

    Le nostre storie / Nessuno nasce genitore
    Camilla, 18 anni

    Fin da bambina ho sempre avuto un rapporto molto complicato con mio padre. Non ci vedevamo e sentivamo quasi mai, molto spesso era solo per i soldi e questo è sempre stato fonte di enorme sofferenza per me, anche perché influenzava le mie relazioni affettive. Un giorno, recitando Daimoku, ho deciso di voler trasformare questo rapporto una volta per tutte e poco dopo si è presentata l’occasione per farlo: io e papà eravamo in macchina e abbiamo iniziato a litigare per la patente, ma io ho sentito un dolore che andava oltre. Ho sentito che lui non c’era mai stato e ho cominciato a piangere e a dirgli tutto quello che provavo. Le parole uscivano piene di rabbia.
    A un certo punto mi sono fermata e ho sentito tutta la sua sofferenza. Ho sentito che era stato difficile anche per lui avere un rapporto così con sua figlia e che anche lui ne soffriva, e improvvisamente tutta la rabbia si è sciolta: ho provato tanta gratitudine per quello che era riuscito a fare nel bene e nel male per la mia vita. Alla fine nessuno nasce genitore! Bisogna imparare! Da quel giorno ho iniziato a dirgli grazie per il padre che era. Ma la cosa bella è stata che il giorno successivo, mi ha scritto un messaggio: «Perdonami per la sofferenza che ti ho procurato. Ma sappi che papà c’è sempre e ti vuole un bene immenso». Anche grazie al Gosho di Capodanno che ho approfondito quel mese e che dice: «L’inferno è nel cuore di chi interiormente disprezza suo padre e trascura sua madre» ora sento di aver trasformato completamente questo rapporto.

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