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L'esempio migliore - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 10:52

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L’esempio migliore

Alla domanda su come incoraggiare i giovanissimi, il presidente della SGI europea Hideaki Takahashi ha ripercorso a ritroso il suo cammino nella fede, iniziato all’età di tredici anni, e ha ricordato come il presidente Ikeda si sia preso cura con il massimo impegno della Divisione futuro fin dalla sua fondazione. Essere sinceri, seri e fare del proprio meglio per diventare un buon esempio imparando direttamente dal comportamento di sensei

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Alla domanda su come incoraggiare i giovanissimi, il presidente della SGI europea Hideaki Takahashi ha ripercorso a ritroso il suo cammino nella fede, iniziato all’età di tredici anni, e ha ricordato come il presidente Ikeda si sia preso cura con il massimo impegno della Divisione futuro fin dalla sua fondazione. Essere sinceri, seri e fare del proprio meglio per diventare un buon esempio imparando direttamente dal comportamento di sensei

Quando si parla di sostenere e prenderci cura della Divisione futuro senza sostituirci a loro che cosa vuol dire concretamente?

Ho cominciato a praticare quando avevo tredici anni. Mia madre aveva abbracciato questo Buddismo e una sera tornò a casa con il Gohonzon e lo collocò dentro un mobile. Osservavo quello che faceva e gradualmente cominciai a provare qualcosa di positivo. A un certo punto, venne a casa nostra un giovane uomo, credo fosse il responsabile di settore, dicendo che voleva parlare con me. Mi sono spaventato. Avevo davanti un uomo di trent’anni che voleva parlare seriamente con me, che di anni ne avevo tredici! Dopo poco mi nominarono responsabile di gruppo della Divisione giovani uomini, ero molto giovane e non avevo nessuna idea sul Buddismo. Quello che feci fu seguire le guide e gli incoraggiamenti di questo responsabile giovani uomini con cui partecipavo a tutte le riunioni del settore. Anche se non avevo nessuna conoscenza di questa religione o della storia della Soka Gakkai, in maniera naturale cominciai a sentire una certa familiarità.
Tre anni dopo il presidente Ikeda stesso fondò la Divisione futuro in Giappone, partendo proprio dai ragazzi delle scuole superiori; io ero uno studente del primo anno. Possiamo dire quindi che il primo responsabile della Divisione futuro è stato sensei stesso. Qualche mese dopo venne nominato un responsabile per la Divisione scuole superiori, tuttavia il presidente Ikeda continuò a partecipare ogni mese alle riunioni della Divisione futuro. Così ho avuto modo di incontrare sensei e questo è stato il beneficio più grande.
Il 2 gennaio del 1966 il presidente Ikeda invitò tremila studenti al pellegrinaggio che si sarebbe tenuto al tempio principale, al Taiseki-ji. In quell’occasione si tenne una riunione indimenticabile, dove sensei ci incoraggiò con energia, dirigendo anche alcune canzoni della Soka Gakkai. Non dimenticherò mai quel momento. Quattro giorni dopo, si tenne una riunione generale a Tokyo con cinquemila giovanissimi alla quale partecipò anche Ikeda. Subito dopo egli organizzò un incontro presso la sede della Soka Gakkai con cento rappresentanti della Divisione futuro per dare inizio a un ciclo di lezioni sul Gosho che durarono sei mesi.
Avendo visto con i miei occhi il comportamento di sensei posso dire che la prima cosa da tenere presente nel prendersi cura della Divisione futuro è l’estrema sincerità. All’epoca aveva trentotto anni, era presidente dell’organizzazione religiosa più grande del Giappone, ma nonostante ciò davanti a noi era sempre sincero.
Il secondo punto che ho imparato da lui è la serietà. Proprio per trasmetterci questo sensei ci disse che per il nostro bene avrebbe fatto di tutto, e ci trasmise l’incredibile aspettativa che nutriva nei nostri confronti.
Ci incoraggiò con tutto se stesso dicendo che se alla fine non fossimo diventati autentici successori e leader sinceri sarebbe stata unicamente una sua responsabilità. Quello che si è inciso nella mia vita è il suo comportamento: fare del proprio meglio per essere un buon esempio per gli altri. Inoltre, in quell’occasione, ci raccontò che aveva vissuto la sua giovinezza consapevole del fatto che non sarebbe riuscito a vivere oltre i trent’anni. Era malato, non forte fisicamente, senza una particolare formazione scolastica, ma nonostante ciò aveva deciso di fare del suo meglio per dimostrare quanto valore può creare una persona comune basandosi sul Buddismo. La mia risposta è che sensei stesso è il migliore esempio di come dovrebbe essere un leader della Divisione futuro.

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