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I giovani sono il tesoro del mondo - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 14:13

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I giovani sono il tesoro del mondo

Sono molti i giovani che nel corso della storia hanno lasciato un’impronta profonda nella società, come il poco più che trentenne De Coubertin che fece rivivere le Olimpiadi. Anche i giovani della SGI stanno piantando semi di felicità e di pace nei cuori delle persone

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Sono molti i giovani che nel corso della storia hanno lasciato un’impronta profonda nella società, come il poco più che trentenne De Coubertin che fece rivivere le Olimpiadi. Anche i giovani della SGI stanno piantando semi di felicità e di pace nei cuori delle persone

Il poeta greco Pindaro, che nell’antichità compose molte odi in lode di atleti vincitori delle Olimpiadi, dichiarò che l’oro rivela tutto il suo splendore quando viene raffinato. Allo stesso modo un’esistenza che è stata forgiata e lucidata con impegno risplende simile all’oro. Questa è una verità immutabile.
Le Olimpiadi di Londra del 2012, un “festival di giovani”, hanno avuto inizio alla fine di luglio e si sono poi concluse un mese dopo, continuando a offrirci una serie di competizioni vivaci ed emozionanti. Poco dopo a Londra si sono svolte anche le Paraolimpiadi.
Vorrei rivolgere un applauso a tutti gli atleti che sono stati fonte di ispirazione, a prescindere che abbiano vinto o meno, mostrandoci i nobili traguardi a cui gli esseri umani possono aspirare. Sono colmo di ammirazione e apprezzamento per i loro instancabili sforzi e per le innumerevoli persone che li sostengono da dietro le quinte.
Ai Giochi Olimpici ha preso parte un gruppo di membri della Divisione sportiva della Soka Gakkai giapponese e numerosi membri della SGI provenienti da altre nazioni: sono felice di poter dire che tutti hanno realizzato meravigliose storie di vittoria.

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Il fondatore delle Olimpiadi moderne, Pierre de Coubertin (1863-1937), definì i giochi come un “festival della gioventù mondiale, che ha luogo ogni quattro anni per la primavera dell’umanità. In effetti i protagonisti dei Giochi Olimpici sono i giovani che con coraggio si impegnano per conquistare nuovi primati.
Lo stesso Coubertin ardeva di giovanile passione mentre lavorava instancabilmente per creare il Comitato Olimpico Internazionale (COI). Quando si tennero le prime Olimpiadi moderne ad Atene nel 1896 aveva solo trentatré anni.
Coubertin dichiarò: «Il merito ha inizio quando le persone, costrette a lottare contro se stesse o contro circostanze estremamente avverse, ottengono vittorie sul proprio temperamento o riescono a “piegare il destino”».
Lo sforzo intrepido di un giovane che desiderava far rivivere le antiche Olimpiadi, rimaste avvolte nelle nebbie della storia per lungo tempo, riunì i giovani di tutto il mondo.

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Il noto storico britannico Arnold J. Toynbee (1889-1975), per il quale nutro una profonda stima, una volta disse che il suo primo consiglio per le generazioni future era quello di mantenere lo spirito della giovinezza per tutta la vita.
Qual è lo spirito della giovinezza? Toynbee rivolse queste parole ai giovani: «Agite con prontezza non appena avvertite che la vostra mente è pronta ad agire».
Agire con rapidità in un momento cruciale è una caratteristica dei giovani.
Nell’estate dei miei diciannove anni, nell’agosto del 1947, conobbi il maestro che stavo cercando con tanto impegno. Josei Toda aveva rischiato la vita nella lotta portata avanti con il suo maestro Tsunesaburo Makiguchi contro le autorità militari giapponesi, una lotta che portò alla morte di Makiguchi in prigione. Fin da giovane ho imparato da Toda il modo corretto di vivere come essere umano.
Da allora, negli ultimi sessantacinque anni mi sono impegnato con tutto me stesso per realizzare kosen-rufu, il grande voto per la pace del mondo che ho ereditato da lui. Oggi innumerevoli giovani – le cui conquiste supereranno le mie – stanno assumendo la guida di kosen-rufu nel mondo.

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Il Giappone mise in campo la sua prima squadra olimpica un secolo fa, alla quinta edizione delle Olimpiadi tenuta a Stoccolma nel 1912. Alla competizione parteciparono due campioni di atletica leggera. In più Jigoro Kano (1860-1938), membro del Comitato Olimpico Internazionale e fondatore della scuola di judo Kodokan, in occasione dell’evento svolse la funzione di capo della delegazione giapponese. Kano era anche un educatore e il fondatore della scuola Kobun Gakuin, un istituto speciale di apprendimento per gli studenti cinesi che studiano in Giappone, dove tra l’altro insegnò per un periodo anche Makiguchi.
Kano una volta disse: «Cento auguri e progetti vuoti non possono reggere il confronto con una sola azione portata a compimento. Il successo in fondo è il risultato dello sforzo applicato per un singolo obiettivo; maggiore è lo sforzo che impieghi, maggiore è il successo che puoi ottenere».
Si inizia compiendo il primo passo in avanti con determinazione. Un’azione coraggiosa è la caratteristica dei giovani.

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I membri della SGI-UK dell’East End, vicino all’attuale Parco olimpico, insieme ai compagni di fede di tutto il Regno Unito, hanno pregato per il successo delle Olimpiadi contribuendo positivamente alla società nei loro rispettivi ambiti.
Nella seconda metà del diciannovesimo secolo, nell’East End di Londra, un giovane di nome Arnold Toynbee (1852-83) lavorava duramente per alleviare la povertà che affliggeva la classe operaia della zona: era lo zio dell’omonimo storico Arnold J. Toynbee, con cui ho pubblicato un dialogo.
Il primo Arnold Toynbee fu un brillante studioso nel campo dell’economia, e fu il primo a divulgare il termine “rivoluzione industriale” in Inghilterra. Allo stesso tempo fu un riformatore sociale di alti princìpi che lavorò in mezzo alla gente per aiutarla a migliorare la propria sorte. Questo mi ricorda gli sforzi impegnati dei nostri membri della Divisione scientifica e accademica della Soka Gakkai, campioni di intelletto e di coraggio.
Il professor Toynbee ricordava lo zio come «una personalità vivace, sociale e geniale, così profondamente interessato al mondo umano che lo circondava, un vero idealista nel suo desiderio di migliorare la vita per le creature meno fortunate».
L’economista morì di malattia alla giovane età di trent’anni. Ugualmente, dopo la sua morte, gli amici che ereditarono i suoi ideali crearono la Toynbee Hall, un centro per i poveri intitolato in suo onore. La Toynbee Hall fu il primo centro di assistenza sociale, una nuova istituzione che nacque in quel periodo per aiutare i poveri a migliorarsi e a migliorare la propria esistenza.
In realtà anche Coubertin visitò la Toynbee Hall in numerose occasioni, e anche la visita alla sede compiuta in giovane età da Jane Addams (1860-1935), l’attivista sociale che divenne la prima donna americana a vincere il premio Nobel per la pace, ebbe un impatto decisivo sulla sua direzione futura. Dopo essere tornata a Chicago creò il suo centro di assistenza sociale e iniziò la sua missione dedicando la sua vita ad aiutare i poveri.
In questo modo la dedizione appassionata di un giovane per la felicità delle persone comuni oltrepassò i confini nazionali e le generazioni, infiammando il cuore di una persona dopo l’altra.
Le parole del poeta inglese Robert Browning (1812-89) esprimono bene lo spirito della Toynbee Hall: «Non temere di seminare a causa degli uccelli».
Mi fa venire in mente lo spirito dei giovani della Soka Gakkai che, sostenendo il Buddismo della semina di Nichiren Daishonin, stanno piantando semi di felicità e di pace nei cuori degli altri.
All’età di venticinque anni il pensatore del Rinascimento americano Ralph Waldo Emerson (1803-82) scrisse nel suo diario: «Siamo esseri molto potenti». Viviamo la nostra esistenza traboccante di potente vitalità giovanile!
Nel mondo dello sport le Olimpiadi sono il culmine a cui tendono tutti i grandi atleti. Nel nostro dialogo di recente pubblicazione Gao Zhanxiang, presidente della Società di promozione della cultura cinese (SPCC), ipotizzò che, se avessimo una vetrina per lo scambio artistico globale – una “Olimpiade della cultura”, per così dire – essa promuoverebbe un’armonia e un’amicizia maggiori tra le popolazioni del mondo.
Similmente, non sarebbe meraviglioso se ci fosse qualcosa di simile a delle “Olimpiadi umanitarie e della pace”, in cui squadre o gruppi di persone, lavorando insieme per il benessere dell’umanità, si impegnassero per eccellere nel realizzare la loro nobile missione?
Ripercorrendo il corso della storia umana, il presidente fondatore della Soka Gakkai Tsunesaburo Makiguchi dimostrò la necessità di passare da un’epoca di competizione militare, politica ed economica a un’epoca di competizione umanitaria. Egli immaginò un tempo in cui l’ideale del bodhisattva – un’esistenza dedicata alla realizzazione della felicità e della pace per sé e per gli altri – sarebbe stato adottato come modello del comportamento umano e i giovani del mondo si sarebbero impegnati insieme, ispirandosi l’un l’altro in uno spirito di competizione amichevole per portare in luce la loro parte migliore.
Oggi i giovani della SGI – giovani Bodhisattva della Terra che lavorano con serietà per la felicità e il benessere delle persone – stanno emergendo ovunque nel mondo.
Nichiren Daishonin scrive: «Non devono esserci discriminazioni fra coloro che propagano i cinque caratteri di Myoho-renge-kyo nell’Ultimo giorno della Legge, siano essi uomini o donne […]. Dapprima solo Nichiren recitò Nam-myoho-renge-kyo, ma poi due, tre, cento lo seguirono, recitando e insegnando agli altri. La propagazione si svilupperà così anche in futuro. Non vuol dire ciò “emergere dalla terra”?» (Il vero aspetto di tutti i fenomeni, RSND, 1, 341).
La grande avventura di kosen-rufu si sta realizzando, proprio come aveva immaginato il Daishonin. In Europa lo scorso agosto quattrocentottanta rappresentanti della SGI provenienti da trenta paesi si sono riuniti per un corso di studio a Milano, per studiare alcuni scritti del Daishonin come Il prolungamento della vita, Il reale aspetto del Gohonzon e La scelta del tempo. In più, numerose altre sessioni di studio hanno avuto luogo o sono previste a livello locale e nazionale in vari paesi europei, per un totale di diecimila membri partecipanti.
Ho anche ricevuto la notizia, estremamente ispiratrice, che in India, luogo di nascita del Buddismo, i nostri compagni Bodhisattva della Terra sono oltre sessantamila.
Anche nelle Americhe, in Asia e in Africa i giovani della SGI stanno allargando con gioia la nostra rete di Bodhisattva della Terra, come viene riportato quasi quotidianamente nel Seikyo Shimbun.

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Nelle nazioni in cui abbiamo giurato di realizzare kosen-rufu e nelle nostre stesse vite, ci saranno inevitabilmente difficoltà e sofferenze, ma noi della SGI siamo campioni di coraggio invincibile: più dure sono le sfide, più duramente noi lottiamo.
Riferendosi ai Bodhisattva della Terra che formulano il voto di sopportare ogni tipo di difficoltà per propagare la Legge mistica nell’Ultimo giorno della Legge, il Daishonin scrive: «I Bodhisattva della Terra […] avevano temprato perfettamente la loro fede» (Il generale tigre di pietra, RSND, 1, 846). Riuscire a resistere alle sofferenze, non scoraggiarsi e vincere: ciò indica che la vita di una persona è “perfettamente temprata”, come la definisce il Daishonin. La condizione vitale innata dei Bodhisattva della Terra è profonda, forte e immensa. Nei suoi scritti il Daishonin afferma con chiarezza che essi hanno il potere di superare ogni grande sofferenza e persecuzione.
Se aprite gli occhi e guardate attentamente, vedrete che ognuno di voi, eccellenti giovani, è un nobile Bodhisattva della Terra, direttamente legato al Daishonin. Per quanto l’epoca possa essere buia e confusa, è vitale che voi, giovani della SGI, manteniate viva nel cuore la luce della speranza, continuando ad avanzare.
Nichiren Daishonin dichiara: «Se messo in un fuoco ardente, il ferro non temprato fonde rapidamente come ghiaccio nell’acqua bollente. Ma una spada, anche se posta in un gran fuoco, resiste al calore per qualche tempo, perché è stata ben temprata» (L’eroe del mondo, RSND, 1, 745).
La vita è lunga. Ci saranno momenti in cui incontreremo sofferenze inaspettate e dolorose avversità a causa del nostro karma. Ecco perché è così importante forgiare perfettamente la nostra condizione vitale in gioventù, così che possiamo superare qualunque sfida. Impegnarsi nelle attività della SGI da giovani – costruire una pratica buddista che ci permetta di lucidare e rafforzare la nostra esistenza – diventerà un tesoro inestimabile per noi, per tutta la nostra vita e per l’eternità.
Spero che voi giovani, facendo della salute una priorità assoluta, vi porrete obiettivi chiari e costruirete un io solido e incrollabile come il monte Fuji, recitando ogni giorno un Daimoku vibrante.

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Ci possono essere momenti in cui i vostri sforzi più intensi non produrranno risultati e vi sentirete frustrati e insoddisfatti, ma grazie al potere della Legge mistica potete trasformare il veleno in medicina. Nessuno sforzo viene sprecato nel mondo della fede. Tutto ciò che fate è un passo verso la prossima vittoria. Abbiate fede in questo, decidete con determinazione e seguite con calma e coraggio la strada che avete scelto.
Similmente, non vi è alcun bisogno di invidiare o paragonarvi a coloro che sembrano ottenere grandi risultati o si trovano alla ribalta. Continuate solo ad andare avanti con fiducia in voi stessi e con una condizione vitale alta, nel modo più consono a voi stessi. Alla fine trionferete sicuramente. Realizzate qualcosa che renderà orgogliosi i vostri genitori e i vostri amici.
L’incoraggiamento dei vostri compagni membri della SGI è il supporto più saldo che ci sia.

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La Divisione giovani donne dello Hokkaido mi ha inviato un resoconto dettagliato delle vivaci attività in quella zona. Questo ha risvegliato i ricordi di una visita che feci in Hokkaido nel mese di gennaio, più di cinquant’anni fa, nel 1959, e la sessione di studio che tenni sul Gosho Risposta alla monaca laica Nichigon, all’Otaru Civic Hall.
In quell’occasione una giovane donna affermò di avere difficoltà a condividere il Buddismo del Daishonin con gli altri, e per questo chiese un incoraggiamento.
Preoccuparsi di un tale problema era indice di una mente nobile, allineata con lo spirito del Budda. Lodandola con calore le dissi: «Il successo nel condividere con gli altri il Buddismo del Daishonin dipende da quanto profondamente ci preoccupiamo della loro felicità. Aiutiamo una persona sofferente a diventare felice. La vita di una sola persona è più preziosa del mondo».
Riferendosi all’ottenimento dell’Illu­minazione da parte della figlia di otto anni del re drago, Nichiren Daishonin scrive: «Qui è stato usato a esempio un singolo individuo, ma la stessa cosa si applica ugualmente a tutti gli esseri viventi» (WND, 2, 844).
L’occhio compassionevole del Buddismo vede l’essenza della vita, degna di incomparabile rispetto, insita in ogni individuo. La vita di una persona contiene il potere sconfinato del Budda che si estende a tutta l’umanità e abbraccia l’intero universo.
I nostri sforzi di raggiungere gli altri con il dialogo sono il “lavoro del Budda” e hanno la funzione di risvegliare quell’infinito potere in una persona dopo l’altra, di riunirle e di creare una grande ondata di kosen-rufu.
Anche mia moglie Kaneko era una responsabile di gruppo della Divisione giovani donne e si impegnava nelle prime file della nostra organizzazione nella fase pionieristica del nostro movimento. Prese parte alla “campagna di febbraio” del capitolo Kamata, nel 1952, e si dedicò a kosen-rufu con lo stesso senso di missione delle responsabili Kayo-kai della Divisione giovani donne di oggi. È stata felice del recente annuncio del nuovo nome: “responsabile Kayo” che indica tutte le giovani donne responsabili di gruppo.
In quanto responsabili, vi prego di incoraggiare con gioia e sincerità i compagni di fede e di avanzare insieme, risplendendo di vitalità, per creare una bella rete in continua crescita di felicità e vittoria.

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Il Sutra del Loto descrive la grande moltitudine dei Bodhisattva della Terra come “un tesoro fra gli uomini” (SDL, 15, 290). I giovani della SGI che sostengono la Legge mistica sono davvero il tesoro del mondo, il più prezioso di tutti i tesori.
Finché la SGI traboccherà di giovani, risplendendo del loro spirito giovanile, ci attenderà un futuro pieno di speranza.
Il Daishonin scrive: «Questi grandi bodhisattva [che emersero dalla terra] sono particolarmente adatti a portare beneficio alle persone nell’Ultimo giorno della Legge, come i pesci che si sentono a casa nell’acqua o gli uccelli che si muovono liberi nel cielo» (WND, 2, 551). L’esistenza di tutti coloro che si impegnano per kosen-rufu, basandosi sulla Legge mistica e seguendo il sentiero di maestro e discepolo, traboccherà per sempre dell’illimitato e sconfinato potere dei Bodhisattva della Terra.
Le nostre vittorie non sono solo vittorie personali. Sono “medaglie d’oro” del cuore e porteranno gioia ai nostri compagni membri in 192 paesi in tutto il mondo, ispirando i nostri successori nelle innumerevoli generazioni a venire.

(8 agosto 2012)

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Daisaku Ikeda / Vivere il Gosho ogni giorno

Un nobile ideale

«E ora quando Nichiren recita Nam-myoho-renge-kyo, sta mettendo in grado tutti gli esseri viventi di conseguire la Buddità nei diecimila anni dell’Ultimo giorno della Legge» (La raccolta degli insegnamenti orali, BS, 110, 62)

Kosen-rufu è un nobile ideale ma anche un impegno concreto con una visione che si estende diecimila anni e più verso il futuro. Perciò ogni passo che guadagniamo nel presente contribuirà ad aprire ampiamente la strada della felicità per l’umanità nell’eterno futuro.
Giovani conto su di voi! La realizzazione di questa impresa strepitosa è nelle vostre mani.

Un piccolo passo dopo l’altro

«Seguendo me, tu come devoto del Sutra del Loto, parli ad altri di questa Legge [Nam-myoho-renge-kyo]. Cos’è questo se non la trasmissione della Legge? Porta avanti la tua fede nel Sutra del Loto. Se ti fermi a metà strada non potrai mai far scaturire il fuoco dalla pietra focaia» (Le illusioni e i desideri terreni sono Illuminazione, RSND, 1, 283)

Anche se è solo un piccolo passo, continuate ad avanzare giorno dopo giorno. Non siate affranti e non desistete. Portiamo a termine i lavori che ci aspettano, uno alla volta. È anche importante condividere pieni di fiducia i nostri ideali con gli altri. Questo modo di agire, dobbiamo ricordarci, è la strada che porta alla vittoria di maestro e discepolo.

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