Riguardo al concetto di “sviluppo dinamico”, Ikeda spiega che il carattere cinese yaku ha anche il significato di “balzare”, o “danzare”. Significa quindi avanzare con il corpo e con lo spirito danzando di gioia: questa è l’essenza di uno sviluppo dinamico, o progresso
Siamo giunti alla fine dell’anno e il 2015 è ormai alle porte. È stato intitolato “Anno dello sviluppo dinamico nella nuova era di kosen-rufu nel mondo”, e riveste un profondo significato per noi membri della SGI. Ricorrono infatti alcuni anniversari importanti, come l’ottantacinquesimo della fondazione della Soka Gakkai, il cinquantacinquesimo della nomina di Daisaku Ikeda a terzo presidente e il quarantesimo della fondazione della Soka Gakkai Internazionale.
Riguardo al concetto di “sviluppo dinamico”, Ikeda spiega che il carattere cinese yaku (dinamico) ha anche il significato di “balzare” o “danzare”. Significa quindi avanzare con il corpo e con lo spirito danzando di gioia: questa è l’essenza di uno sviluppo dinamico, o progresso. In altre parole, lo sviluppo dinamico parte da dentro di noi.
Ogni giorno, ogni momento, ciascuno gioca un ruolo decisivo nel creare un progresso dinamico nel movimento di kosen-rufu e nella propria vita, mentre realizziamo la nostra crescita come esseri umani e condividiamo con gli altri la gioia della pratica buddista.
Sensei afferma che vincendo quest’anno e l’anno prossimo in ogni campo, sia nell’attività per kosen-rufu che nella nostra vita, potremo assicurare la vittoria completa ed eterna della SGI, in accordo con il principio buddista di “coerenza dall’inizio alla fine”. Non esiste un limite oltre il quale non si possa andare, o fare di più. Ognuno di noi può superare i propri limiti e realizzare un progresso dinamico nella propria vita recitando Daimoku, studiando il Gosho e portando avanti la propagazione del Buddismo per ampliare la cerchia di persone che desiderano la pace e il benessere dell’umanità.
Durante il corso della SGI di novembre, a Tokyo, si è tenuta la prima “Conferenza per la pace delle donne e giovani donne”.
È stato un momento davvero emozionante in cui abbiamo potuto rinnovare la promessa di dedicare la nostra vita alla realizzazione della pace e della felicità di tutte le persone, con la consapevolezza di essere protagoniste in questa nobile impresa. La pace inizia dal cuore di ogni singolo individuo, per questo è necessario che ognuno comprenda il senso della profonda dignità dell’essere umano. Non è qualcosa di astratto, lontano da noi; ma si crea tramite le azioni che compiamo giorno dopo giorno. Perciò è importante migliorare costantemente la nostra pratica quotidiana e mostrare la prova concreta in famiglia, nel luogo di lavoro, nella comunità in cui viviamo.
«Chi offre felicità ai propri amici / è esperto nell’arte della gioia. / Chi porta felicità nella comunità in cui vive / è messaggero di pace»: così scrive sensei nella poesia Pace, il fondamento dell’umanità (NR, 530, 9).
La società attuale si perde sempre più nel caos. Conflitti vari minacciano la pace, mentre la violazione dei diritti umani è continua e diffusa. Innumerevoli persone, in particolare donne e bambini, ne stanno soffrendo ovunque. Proprio per questo è il momento di trasmettere con coraggio la filosofia buddista basata sulla dignità della vita a più persone possibili, condividendo le nostre esperienze di fede.
Concludo con le parole del presidente Ikeda, dal messaggio inviato alla Conferenza per la pace delle donne e giovani donne della SGI: «Mi auguro che, più duri e difficili saranno i tempi in futuro, più vi impegnerete nell’avvolgere la Terra, il nostro pianeta azzurro, in un ancor più grande turbine di Daimoku, il suono che esprime il ritmo fondamentale dell’universo. E come la figlia del re drago che fece gioire tutti con il suo dichiarare “Guardate come conseguo la Buddità” (SDL, 264 [245]), possa ognuna di voi rappresentare con tutto il cuore la propria dorata, luminosa danza di felicità e di vittoria, per il mondo e per il futuro».