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Vivere, raccontare, ascoltare - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 16:32

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    Vivere, raccontare, ascoltare

    Qual è un tratto peculiare delle riunione di discussione? Molto spesso le esperienze sono le vere protagoniste: fonte di incoraggiamento per chi le ascolta, strumento per approfondire la fede per chi le racconta

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    Qual è un tratto peculiare delle riunione di discussione? Molto spesso le esperienze sono le vere protagoniste: fonte di incoraggiamento per chi le ascolta, strumento per approfondire la fede per chi le racconta

    Quando sono sul bus 780 che mi porta alla riunione, penso alle persone del mio gruppo e mi chiedo ce l’avrà fatta a parlare con suo marito? Avrà avuto la risposta che voleva nel lavoro? Penso anche alla mia giornata, cosa mi è successo oggi? Cos’ho trasformato? Mi tornano così in mente un sacco di cose che erano entrate nel dimenticatoio, già proiettata sul dopo, e sono contenta d’aver scoperto che anche stasera ho qualcosa da condividere.
    Da quando ho iniziato a praticare non ho mai perso uno zadankai, dovunque mi trovi – in Italia o all’estero – cerco la casa del meeting. Tutto nasce dalla prima riunione in cui ho ascoltato a bocca aperta e col cuore che batteva a duemila le esperienze di quelle persone mai viste prima e ho pensato che erano fantastiche, generose, sincere, che arrivavano subito al centro di cose interessanti anche per me che ero lì per la prima volta. Tutte persone diverse, un bidello, un’attrice, un’insegnante, un falegname. Ero incantata dalle lotte che raccontavano, anche cose semplici, e provavo un’ammirazione infinita per il loro coraggio. All’epoca avevo dei problemi familiari molto gravi e per la prima volta dopo tanti anni mi ricordo che pensai ce la posso fare!
    Da allora le esperienze sono una parte fondamentale della mia pratica, amo ascoltarle, raccontarle, leggerle, aiutare a scriverle. Il coraggio che alcune persone hanno avuto nell’affrontare i problemi della vita mi ha fatto piangere, mi ha fatto vedere e sentire l’immensa forza che c’è in tutte le persone. Mi ha aiutata a rafforzare la mia fede. Mi ricordo per esempio il coraggio di un padre che con uno stato vitale incredibile ha tenuto testa a medici pessimisti, vincendo attimo dopo attimo la paura di sbagliare e alla fine ha vinto salvando sua moglie e suo figlio. È la lotta di fronte alla paura che m’incanta. Di fronte a una malattia, una morte, un disastro economico, un abbandono, magari l’ennesimo, le persone tirano fuori una forza incredibile, che nemmeno loro sapevano di avere, e aggrappati a Nam-myoho-renge-kyo trasformano la loro vita. Quando sento questi racconti è come se vedessi la Buddità materializzata, provo un più grande e profondo rispetto per gli esseri umani e mi commuove la loro grandezza e il loro coraggio.
    Spesso anche una piccola esperienza quotidiana mi ha fatto capire l’importanza di dare valore a ogni attimo, di fare esperienze su tutto, senza rassegnarci alle abitudini o considerare certi momenti della giornata come insignificanti. È importante vivere ogni istante dandogli valore, frizzanti di felicità senza buttare via niente. Quello che ho anche sperimentato è che se riesco a decidere che ogni attimo della mia giornata è speciale e comincio la giornata con questo spirito sorretta dal Daimoku della mattina, m’accorgo con splendido incanto che un’esperienza tira l’altra. Sembra un gioco ma è proprio così; se mi sforzo di essere presente al cento per cento in ogni attimo, la vita mi risponde regalandomi istanti meravigliosi.
    A questo proposito il presidente Ikeda scrive: «Quando parliamo di esperienze, si tende a pensare, ad esempio, a un’impresa inizialmente in deficit che riesce a registrare notevoli aumenti di fatturato, o al superamento di una malattia, ma le esperienze realizzate attraverso la pratica buddista non sono solo questo. Anche quella di una donna il cui marito è malato che si impegna nelle attività della Gakkai con grande forza d’animo e gioiosa vitalità, è una splendida esperienza di fede. E quella di una persona ottantenne, magari dalla schiena curva, con l’udito ormai debole, che piena di energia si sforza quotidianamente nelle attività, non è forse una magnifica esperienza?
    La grandezza del Buddismo si riflette nelle persone in modo diverso, a seconda del loro modo di vivere, di pensare, delle loro concezioni della vita e della morte. Raccontando le trasformazioni che sperimentiamo grazie alla pratica, così come siamo, in realtà dimostriamo la veridicità del Buddismo» (La nuova rivoluzione umana, vol. 27, cap. 3, “Strenua lotta”, puntata 56).

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