A prescindere dalle difficoltà, le donne possiedono la capacità di irradiare speranza e illuminare la famiglia, la comunità e la società intera. È una forza che le donne della SGI manifestano e irradiano a partire dagli incontri anche fra poche persone
La felicità sboccia vivace
dai semi della sincerità
piantati dalle madri di kosen-rufu.
Per celebrare il 10 giugno, giorno della Divisione donne, la Divisione stessa organizza in tutto il Giappone vivaci riunioni in piccoli gruppi a cui partecipano molti amici provenienti dalla comunità locale.
In base alle ventiquattro suddivisioni stagionali dell’anno dell’antico calendario lunare giapponese, al momento ci troviamo nella stagione di boshu, che indica “il tempo di piantare chicchi di grano”. È un nome veramente appropriato per il mese dedicato alla Divisione donne, i cui membri sono sempre impegnati in dialoghi gioiosi per diffondere semi di felicità, speranza e pace.
Il 4 giugno anche la Divisione giovani donne ha celebrato la giornata dell’Ikeda Kayo-kai. Mi congratulo con entrambe le Divisioni per aver trasformato giugno in un mese davvero meraviglioso!
La mia amica Rosa Parks (1913-2005), attivista americana per i diritti civili, in una lettera a una giovane amica scrisse: «La speranza che nutrite in voi stessi e nel futuro può rendere questo mondo un luogo migliore in cui vivere».
Le donne Soka stanno facendo proprio questo. A prescindere dalle difficoltà e dalle sfide che possono incontrare, diffondono speranza e illuminano con il loro splendore le famiglie, le comunità, le società e il futuro.
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Il mio maestro, il secondo presidente Josei Toda, a proposito delle nostre riunioni di discussione raccontava spesso: «Se ci riunivamo anche solo in due o tre persone, parlavamo del Gohonzon e della Gakkai, e ognuno tornava a casa ispirato e carico di gioia. È in questo modo che la nostra attuale organizzazione è partita e si è sviluppata».
Kosen-rufu ha inizio da piccole riunioni frequentate da poche persone. Le riunioni in piccoli gruppi della Divisione donne sono attività di base fondamentali in questa nuova era di kosen-rufu globale.
Tutti hanno problemi o battaglie da combattere di cui nessun altro è consapevole. Nichiren Daishonin scrive: «Quando il pino prospera, il cipresso è immensamente felice; quando l’erba appassisce, l’orchidea piange. Anche le piante e gli alberi insenzienti condividono le gioie e i dolori degli amici» (Risposta alla Santa Konichi, RSND, 2, 906). Nella SGI condividiamo gioie e dolori, lacrime e risa. Forti e meravigliosi legami di empatia e armonia caratterizzano il mondo di fede nella Legge mistica e le riunioni della SGI, veri porti sicuri dove possiamo trasformare la sofferenza in speranza.
Occorre un grandissimo impegno per tenere anche una sola riunione, per quanto piccola. La ricompensa e la soddisfazione per tutto quel duro lavoro è il volto sorridente delle persone quando si avviano a casa accompagnati da un luminoso barlume di speranza dentro di loro. Inoltre stiamo accumulando benefici incommensurabili grazie agli sforzi che compiamo in vista della riunione, come recitare Daimoku per la felicità di coloro che vi prenderanno parte, riflettere sull’argomento da presentare o qualunque altra cosa possiamo fare per rendere quella riunione un successo.
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Nichiren Daishonin dichiara: «Non c’è vera felicità per gli esseri umani al di fuori di recitare Nam-myoho-renge-kyo» (Felicità in questo mondo, RSND, 1, 607). Il Daimoku è la fonte ultima di speranza. L’esistenza delle donne Soka, che recitano Nam-myoho-renge-kyo e incoraggiano gli altri a fare lo stesso, è l’incarnazione stessa della speranza.
Un membro della Divisione donne, che ora insieme al marito vive negli Stati Uniti dove porta il suo contributo alla società, ha condiviso un’esperienza che ha vissuto quando era membro del gruppo Shirakaba (composto da chi esercita la professione infermieristica) della Divisione giovani donne nel Kansai. A quel tempo stava affrontando alcune importanti sfide nella vita e la sua convinzione nella fede stava vacillando. Una sera, mentre era di servizio e controllava i pazienti del reparto, una donna anziana gravemente malata cercò di dirle qualcosa. Le parole erano rotte e indistinte, ma la ragazza riuscì a decifrare le parole “fede” e “Nam-myoho-renge-kyo.” Stupita, chiese ancora una volta alla paziente cosa stesse dicendo. La donna ripeté di desiderare che l’infermiera recitasse Nam-myoho-renge-kyo per lei perché era troppo malata per farlo in prima persona.
L’anziana soffriva di molteplici problemi ed era anche affetta da demenza. L’infermiera non le aveva detto di essere un membro, ma stranamente la paziente aveva chiesto proprio a lei di recitare. L’infermiera sentì che la donna in qualche modo era riuscita a percepire la lotta che stava affrontando. La promessa che fece quel giorno recitare per quella paziente sofferente le diede la capacità di apportare nuova linfa alla propria vita e alla pratica.
Nella Raccolta degli insegnamenti orali, Nichiren Daishonin dichiara: «Se si riesce a stabilire una relazione anche con una sola frase della Legge meravigliosa, questa relazione continuerà ininterrotta per un milione di kalpa, e si potrà portare a compimento l’inestimabile gioiello del grande veicolo, il che è conosciuto come «nascere in un’epoca in cui è possibile incontrare la Legge del Budda» (BS, 124, 59).
Anche quando affrontiamo l’inevitabile realtà della malattia e della vecchiaia, possiamo far risplendere l’inestimabile gioiello della Buddità nella nostra vita e aiutare gli altri a fare lo stesso. Tale è l’esistenza di coloro che hanno avuto l’immensa buona fortuna di incontrare la Legge mistica.
Noi della SGI recitiamo Nam-myoho-renge-kyo per la nostra e altrui felicità. Abbracciamo la fede nella Legge mistica, che è la fonte di speranza che ci permette di sperimentare gioia sia nella vita che nella morte.
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Mia moglie Kaneko condivide sempre con gioia con me i resoconti dei tenaci sforzi dei membri del gruppo giovani madri della Soka Gakkai, che il prossimo settembre festeggia il quarantesimo anniversario della sua fondazione.
Le giovani madri sono estremamente impegnate: si destreggiano con il bilancio familiare, si prendono cura della famiglia, allevano i figli e promuovono l’amicizia nella comunità. Tutto questo fa comunque parte dell’allenamento per diventare donne veramente sagge e forti, in grado di guidare la famiglia e le persone care lungo il sentiero della felicità.
Il 6 giugno è l’anniversario della nascita del presidente fondatore della Soka Gakkai Tsunesaburo Makiguchi (1871-1944). Mentre era rinchiuso in prigione per il suo credo durante la Seconda guerra mondiale, Makiguchi faceva grande affidamento sulla giovane nuora Sadako. Era la madre della sua nipotina, della quale chiedeva spesso notizie nelle lettere che inviava alla nuora. Makiguchi chiedeva a Sadako di vegliare sulla famiglia in sua assenza, di prendersi cura della propria salute e la incoraggiava anche a dare la massima importanza alla sua fede e pratica buddista [Sadako era la moglie di Yozo, terzo figlio di Makiguchi, che era stato chiamato alle armi e morì in guerra nell’agosto del 1944, n.d.r.].
L.M. Montgomery (1874-1942), autrice di Anna dai capelli rossi, scrisse: «Scherzate sulle vostre difficoltà, ma superatele». Non esistono difficoltà che non siamo in grado di superare grazie alla fede nella Legge mistica. Vorrei offrire queste parole dell’autrice canadese ai membri del nostro gruppo giovani madri, i cui sorrisi illuminano i cuori di chi le circonda mentre con fede profonda superano le sfide più grandi e brillano come soli radiosi nella prima linea del nostro movimento.
Forse alcune di voi hanno familiari che non appartengono alla SGI, ma non preoccupatevi per questo. Pratichiamo il Buddismo del Daishonin per diventare felici. Un singolo faro può guidare chiunque nella giusta direzione, quindi spero che coltiviate rispetto e comprensione reciproci con tutti i vostri familiari e che li abbracciate con calore e compassione. Vi prego di perseverare nel vostro impegno con allegria e saggezza, così da creare una famiglia felice e armoniosa ricca di sorrisi e risate.
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Il Daishonin scrive: «Un grande male preannuncia l’arrivo di un grande bene” (Il kalpa della diminuzione, RSND, 1, 995). Questo è un passo che i miei compagni membri nel Tohoku e io abbiamo inciso profondamente nella nostra vita. Gli indistruttibili “tesori del cuore” risplendono più luminosi in mezzo alle tempeste delle avversità.
Uno dei primi membri della Divisione donne della città di Sendai, nel Tohoku, che io conosco bene, ha due figli che continuano a portare avanti una coraggiosa lotta con la malattia. La madre ha sempre insegnato loro che ognuno costruisce la propria felicità. I due figli, che ora hanno rispettivamente quarantacinque e trentotto anni, sin dalla prima infanzia hanno sofferto di distrofia muscolare progressiva. Negli anni si sono trovati ad affrontare giorni di crisi, in preda alla più nera disperazione, ma si sono rifiutati di arrendersi e hanno continuato insieme a praticare con impegno.
Entrambi hanno sofferto di frequenti attacchi di nausea e spesso si ritrovavano piegati in due per il dolore. La madre ha passato molte notti a massaggiare loro la schiena, a calmarli e confortarli, pregando per tutto il tempo. I figli a loro volta si sono sforzati al massimo, determinati a non permettere alla malattia di avere la meglio su di loro. Con il desiderio di vedere il sorriso sul volto della madre, hanno trasformato le lacrime di sofferenza in lacrime di gratitudine. Lottando con tutte le loro forze per mantenere viva la fiamma della vita, per farla ardere forte e luminosa, entrambi hanno iniziato a manifestare una vena artistica: il maggiore crea meravigliose immagini artistiche di fiori usando la grafica computerizzata, mentre il minore è un poeta che compone versi che ispirano e confortano.
È indubbio che la forte convinzione della madre nel fatto che ognuno è artefice della propria felicità sia stata sostenuta dalla salda determinazione a dimostrare questa verità ai suoi figli. Le dita di questa donna si sono piegate per lo sforzo di accudirli, le mani portano i segni della fatica di sostenere la famiglia. Vorrei stringere quelle compassionevoli mani del Budda nelle mie, animato da profonda ammirazione e rispetto.
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Sono passati dieci anni da quando i ruoli di responsabile e vice responsabile di gruppo della Divisione donne in Giappone sono stati rinominati responsabile e vice responsabile Giglio Bianco. Sono sicuro di non essere l’unico ad avere la sensazione che questo cambiamento sia avvenuto già da molti decenni, considerati tutti gli incredibili sforzi coraggiosi che i membri aventi quei ruoli hanno compiuto in quel periodo. Non esiste forza più grande per kosen-rufu di quella dei nostri gruppi che con energia agiscono per far progredire il nostro movimento. Più i nostri responsabili di gruppo saranno come soli che illuminano le loro comunità diffondendo speranza in tutti coloro che le circondano, più luminoso sarà il futuro del nostro movimento.
Come disse la poetessa giapponese Akiko Yosano (1878-1942): «Creatività è l’abilità di inventare un nuovo futuro usando come materiali il passato e il presente».
La situazione in ogni comunità può essere diversa, ma come dice il Daishonin: «Queste valli montuose e queste ampie pianure dove noi viviamo sono tutte, senza alcuna eccezione, la terra del tesoro della Luce eternamente tranquilla» (BS, 112, 57). Per questo è importante che recitiamo con serietà e ci impegniamo con costanza, determinati a fare di ogni gruppo un baluardo di individui capaci. Ciò accadrà sicuramente se agiamo in questo modo.
Mentre vi impegnate per creare un simile gioioso sviluppo, vi prego di continuare a incoraggiare e sostenere con calore i membri delle Divisioni giovani e futuro. La crescita dei nostri successori è la speranza per il futuro del nostro movimento Soka e per la nascita di una nuova era.
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Il pittore francese Paul Cézanne (1839-1906) scrisse: «Lodiamo il sole, che diffonde una luce così bella».
Innalziamo la nostra voce lodando la Divisione donne.
Tre urrà per tutte le responsabili di gruppo della Divisione donne, che si assumono la responsabilità della realizzazione della pace e felicità nelle loro comunità! Tre urrà per i nostri membri della Divisione donne in tutto il mondo, che brillano come i soli di Soka, i soli dell’incoraggiamento e della speranza!
Vi prego di avanzare anche oggi con gioia e ottimismo, traboccanti di una vivace condizione vitale, mettendo sempre il Daimoku al primo posto e aprendo con coraggio e gioia la porta alla felicità e alla pace, giorno dopo giorno, grazie a un sincero dialogo.
Un sentiero pieno di speranza
è forgiato dalle preghiere sincere
dei nostri Gigli Bianchi [le responsabili di gruppo].
6 giugno 2014
(traduzione di Cristina Proto)
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Daisaku Ikeda / Vivere il Gosho ogni giorno
Il mare della perseveranza
«Le gocce di rugiada si accumulano per formare un ruscello e i ruscelli si accumulano per formare il grande mare. I granelli di polvere si accumulano per formare una montagna, e le montagne si accumulano per formare il monte Sumeru. Allo stesso modo questioni di poca importanza si accumulano fino a diventare questioni serie» (Il corpo e la mente delle persone comuni, RSND, 1, 1005)
Come dice Nichiren, gli oceani, di importanza cruciale per la vita e che coprono il nostro pianeta, sono creati da minuscole gocce d’acqua, e le montagne imponenti e maestose che contempliamo sono formate da piccoli granelli di polvere. Allo stesso modo il sentiero più sicuro per ottenere grandi risultati consiste nel compiere persistenti sforzi quotidiani.
Che qualcuno veda i nostri sforzi o no, noi continuiamo ad avanzare un passo alla volta, cercando di stabilire un dialogo con una persona dopo l’altra. Tutti i nostri piccoli sforzi individuali sommati insieme hanno il potere di trasformare questa epoca. L’incessante avanzata del nostro movimento di persone comuni cambierà la storia.