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Ciò che conta è la nostra decisione - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 15:36

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    Ciò che conta è la nostra decisione

    Quando recitiamo Daimoku con serietà, con spirito combattivo, tutto cambia. Il punto cruciale è cosa faccio io, non cosa fanno gli altri, e andare avanti senza lamentarsi, pregando con l’atteggiamento di ricominciare sempre da capo, ogni giorno, in ogni momento

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    Quando recitiamo Daimoku con serietà, con spirito combattivo, tutto cambia. Il punto cruciale è cosa faccio io, non cosa fanno gli altri, e andare avanti senza lamentarsi, pregando con l’atteggiamento di ricominciare sempre da capo, ogni giorno, in ogni momento

    Nella nostra epoca tante persone vivono solo per se stesse o per la propria famiglia, con l’unico scopo di guadagnare fama e profitto. Non si preoccupano di aiutare gli altri, né di migliorare se stesse. Pensano che meno problemi ci sono, meglio è. Ma non è così: più difficoltà ci sono, più possiamo migliorare. In un momento così critico sono tante le cose che non vanno: non si trova lavoro, non ci sono prospettive per il futuro, manca la forza vitale. E pur praticando il Buddismo a volte si vive passivamente, sopraffatti dai tre veleni, senza decidere di cambiare la situazione utilizzando il potere del Gohonzon.
    Ciò che conta è come utilizziamo la nostra vita. Bisogna cambiare noi per primi, tirare fuori la forza da noi stessi. Uno dei significati di myo è “aprire”: anche recitando Nam-myoho-renge-kyo, se non c’è la decisione di “aprire” la nostra vita, le cose non cambiano. Quando recitiamo Daimoku con serietà, con spirito combattivo, tutto cambia. Il punto cruciale è cosa faccio io, non cosa fanno gli altri, e andare avanti senza lamentarsi, pregando con l’atteggiamento di ricominciare sempre da capo, ogni giorno, in ogni momento. La vita è attimo per attimo, in ogni istante o si vince o si perde. Ogni momento bisogna sforzarsi di migliorare per cambiare il karma. Se una persona migliora, tutto intorno migliora. Pur avendo incontrato il Gohonzon, a volte diciamo: «Ci credo, ma non riesco a trasformare». È come aspettare che qualcun altro risolva la situazione. Ma in realtà ognuno è responsabile della propria vita. Per alcuni le difficoltà sono una sfida, come un surfista che affronta le onde: più sono alte più sono divertenti.
    Manca un mese e mezzo alla conclusione di quest’anno. A che punto siamo con i nostri obiettivi? Impegniamoci fino all’ultimo per realizzare un grande risultato, per far sì che tutti i membri siano felici, che abbiano benefici nella loro vita, che siano contenti di praticare. E continuiamo a fare shakubuku per diffondere il Buddismo del Daishonin, dialogando con le persone e creando relazioni di amicizia.
    Tra pochi giorni si terranno gli esami di primo e terzo livello: una tappa importante per comprendere meglio il Buddismo e metterlo in pratica nella vita quotidiana. I vostri sforzi sinceri porteranno sicuramente un cambiamento nella vostra vita.
    Un’altra tappa è realizzare l’obiettivo di due nuovi membri per gruppo, di cui uno giovane. Anche questa è un’occasione per la nostra crescita, per fare un passo avanti nella nostra rivoluzione umana. Ciò che riusciamo a realizzare dipende solo dalla nostra decisione, nessuno ci regala nulla. Bisogna apprezzare ciò che si ha, essere sempre gentili con tutti, cambiando noi per primi.
    Il Buddismo spiega la simultaneità di causa ed effetto. Ogni azione che facciamo ritorna alla nostra vita, come è scritto nel Gosho: «Potresti pensare di aver fatto offerte alla torre preziosa del Tathagata Molti Tesori, ma non è così. Le hai offerte a te stesso» (La torre preziosa, RSND, 1, 264). Ciò che riusciamo a ottenere o meno, è l’effetto di cause passate. L’importante è quali cause stiamo ponendo adesso per raccogliere i frutti domani. Se davvero vogliamo risolvere i nostri problemi, dobbiamo pensare alla felicità degli altri.
    Sensei afferma: «Ora, la cosa più importante è pregare. Pregare con serietà e sincerità, con tutta la tua vita. Nel Gosho è scritto: “Non esiste strategia superiore a quella del Sutra del Loto”. Devi pregare con tutte le forze, tanto da far cambiare il colore e l’espressione del tuo viso. Recita Daimoku con serietà, dal più profondo del cuore. Altrimenti non rimarrà niente. Se non si riesce a sconfiggere le funzioni demoniache, anche se ci si sforza si gira a vuoto. Perciò, mantieni un’ora di Daimoku al giorno costantemente, qualunque sia la lotta che stai affrontando. Affrontiamo ogni cosa con il Daimoku prima di tutto».

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