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Il calore delle riunioni di discussione - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 15:36

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    Il calore delle riunioni di discussione

    Sempre più persone si sono avvicinate al Buddismo partecipando alle riunioni di discussione, il nucleo centrale della Gakkai fin dai tempi della sua fondazione. Toda diceva che «le riunioni di discussione sono luoghi di incontro tra Budda»

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    Sempre più persone si sono avvicinate al Buddismo partecipando alle riunioni di discussione, il nucleo centrale della Gakkai fin dai tempi della sua fondazione. Toda diceva che «le riunioni di discussione sono luoghi di incontro tra Budda»

    Il 2 ottobre del 1960, pochi mesi dopo la nomina a terzo presidente della Soka Gakkai, Daisaku Ikeda partì per il primo viaggio fuori dal Giappone, in America, per diffondere il Buddismo di Nichiren Daishonin e realizzare il sogno del suo maestro Josei Toda: far conoscere e praticare il Buddismo in tutto il mondo.
    L’anno dopo, nel mese di ottobre mosse i primi passi in Europa, dove visitò otto paesi tra cui l’Italia. Era il 19 ottobre del 1961, il giorno che segna l’inizio della storia di kosen-rufu nel nostro paese.
    Da allora sempre più persone si sono avvicinate al Buddismo partecipando alle riunioni di discussione (in giapponese zadankai), il nucleo centrale della Gakkai fin dai tempi della sua fondazione. Toda diceva che «le riunioni di discussione sono luoghi di incontro tra Budda. In queste nobili riunioni le persone fanno emergere la forza per sconfiggere qualsiasi karma» (NR, 532, 5). Ciò che colpisce di più quando si partecipa per la prima volta a uno zadankai è l’atmosfera che si respira, il calore umano e la gentilezza di chi accoglie le persone. L’ideale sarebbe che tutti uscissero pieni di gioia, pensando: «Che bella riunione! La prossima volta ci torno e invito anche qualcuno dei miei amici…».
    Questi incontri sono un’ottima opportunità per incoraggiarsi l’un l’altro e creare legami dialogando insieme tra persone diverse. Ma non sempre è così. Talvolta si lamenta il fatto che gli zadankai sono noiosi o poco stimolanti e che i partecipanti non vengono abbastanza coinvolti, per questo tante persone non tornano o partecipano solo saltuariamente. In realtà ognuno dovrebbe sentirsi protagonista e contribuire con il proprio vissuto, condividendo ciò che sperimenta tramite la pratica buddista. Così ci esorta sensei: «Vi prego di impegnarvi attivamente tutti insieme nelle prime linee del nostro movimento, unendo le forze con quelle dei vostri compagni di fede, nobili e fieri campioni della gente, affinché i nostri gruppi e settori, uniti spiritualmente da un legame diretto con il Daishonin, si arricchiscano di nuove persone di valore e fioriscano con rinnovata energia» (NR, 543, 5).
    È proprio nelle riunioni di discussione che si crea una forte sinergia tra noi e gli altri, e proprio lì nasce la creazione di valore e una cultura di pace basata sul rispetto, che pian piano può cambiare la vita dei nostri quartieri e delle nostre città.
    Grazie alle attività dei gruppi e settori, nella nostra organizzazione entrano di continuo tanti nuovi membri, persone comuni che si sforzano di affrontare ogni sfida recitando Daimoku con fiducia. A volte le nostre preghiere si realizzano subito, altre volte no; tuttavia il cambiamento invisibile e profondo che sentiamo dentro di noi ci fa comprendere che col passar del tempo tutto procede verso una direzione positiva. Perciò, qualsiasi cosa accada, è essenziale continuare a recitare Daimoku, uniti al maestro e ai compagni di fede; così possiamo approfondire la fede e rivitalizzarci attivando il potere del Gohonzon nella nostra vita.
    Nella Nuova rivoluzione umana il presidente Ikeda indica tre punti chiave per realizzare una grande crescita e manifestare il proprio potenziale [cfr. vol. 27, cap. 4 “Spirito di ricerca”, puntata 30, su ilvolocontinuo.it – vedi anche il report della Consulta nazionale a pag. 12, n.d.r.]:
    • Essere consapevoli della propria missione;
    • Cercare continuamente di migliorare se stessi;
    • Impegnarsi con tenacia e perseveranza.
    Inoltre, in un messaggio ai responsabili del Kansai afferma: «Adesso, ancora una volta, realizziamo insieme un grandioso shakubuku il cui ruggito riverberi in tutto il mondo, in armonia, con saggezza e in allegria, in modo che tutta la nazione e il mondo intero rimangano stupefatti dinanzi alla lotta che realizzeremo!» (Seikyo Shimbun, 9 settembre 2014).
    È un forte appello rivolto a tutti noi, un invito a diffondere sempre di più il messaggio e gli ideali di Nichiren Daishonin per costruire la pace nel mondo e la felicità di ogni persona.

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