Dal Nord alle isole l’attività per l’8 giugno è stata per tutte una scoperta: nuove amicizie, vecchi legami rinsaldati, limiti personali superati. E se prima l’età divideva, adesso donne e giovani donne sono una sola squadra
Friuli-Venezia Giulia
Il desiderio di fare insieme
Pensando all‘8 giugno, abbiamo immediatamente deciso di organizzare una grande riunione che potesse accogliere tutte le donne e giovani donne della regione. Abitualmente abbiamo poche occasioni di incontro e molti chilometri da percorrere, quindi promuovere il sentimento di appartenenza a un movimento più vasto del gruppo ci sembrava un valore aggiunto non trascurabile.
Poi, confrontandoci con le nostre responsabili nazionali, ci è stato consigliato di realizzare piccole riunioni, perché il senso di tutta la vicenda risiedeva proprio nell‘attivare tante donne e giovani donne. Come sempre, quando l‘organizzazione di un‘attività che coinvolge tante persone in modo capillare muove i primi passi, sono emerse tutte le difficoltà che nella “calma piatta” restano latenti.
Ogni capitolo si è scontrato con tanti problemi, ma ovunque è emerso un atteggiamento risoluto e combattivo e, soprattutto, il desiderio di fare insieme. Le riunioni sono state un successo, diverso in ogni città, ma accomunato proprio dall‘essere protagoniste insieme ad altre protagoniste e non spettatrici di una riunione organizzata e gestita da pochi.
Come ha scritto Daisaku Ikeda nel messaggio dell‘8 novembre, che ha “inaugurato” la nuova era: «Il cuore del grande voto di kosen-rufu e lo stato vitale della Buddità sono la stessa cosa. Perciò, quando dedichiamo le nostre esistenze a questo voto, possiamo far emergere la suprema nobiltà, la forza e la grandezza delle nostre vite. Quando rimaniamo fedeli a questo voto, il coraggio senza limiti, la saggezza e la compassione del Budda fluiscono dentro di noi» (NR, 526, 9).
La “nuova era” è quindi l‘era della consapevolezza che la felicità sta dentro la decisione di realizzare la felicità di tutti. Forse con un po‘ di ritardo, ma l‘8 giugno siamo entrate anche noi nella nuova era della Soka Gakkai, insieme a cinque nuove compagne di fede.
Laura Barbieri
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Campania
Con unità d’intenti
L‘8 giugno le donne e giovani donne napoletane ce l‘hanno messa tutta per rendere vivi gli obiettivi di unità, gioia e di un futuro migliore: le due riunioni, in cui erano divisi i tre centri, mattino e pomeriggio, nel teatro di Città della Scienza – unica struttura intatta dopo l‘incendio doloso che ha colpito questo luogo dedicato ai bambini e alla scienza – sono state la manifestazione concreta della “meravigliosa solidarietà femminile Soka” di cui parla sensei. Lo hanno evidenziato le 590 presenze di cui 136 non ancora membri, i sorrisi di tutte, il ritmo della musica, la commozione per le esperienze, la sincerità degli interventi. Ultimo atto di un percorso avviato da mesi, fatto di Daimoku, di riunioni di staff, di un fare insieme che ha “costretto” tutte a chiedersi cosa significa unità tra donne e giovani donne. Non certo l‘annullamento delle diversità, di vita e di ritmi, ma una profonda e rinnovata decisione di contribuire attivamente a un progetto più grande del proprio egocentrismo: la felicità di tutti. Senza separazioni. Parole grosse, ma a volte basta il semplice coraggio di essere se stesse, di confrontarsi con sincerità, di avere fiducia, di trasformare la tendenza al conflitto in un riconoscimento della bellezza, consapevoli che la propria rivoluzione umana è davvero indissolubilmente legata a quella degli altri.
Ilaria Varriano e Alessandra Savastano
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Emilia-Romagna
Una porta aperta sul futuro
Alzarci e vincere nel luogo in cui ci troviamo. Su questa scia l‘onda di entusiasmo e unità tra donne e giovani donne si è propagata in tutta la regione Emilia-Romagna. Giunte all‘8 giugno con questo spirito, al Centro culturale di Bologna abbiamo voluto celebrare insieme questa data. Sensei nel messaggio dice: «Come troviamo scritto in questo famoso passo del Gosho: “Una figlia apre la porta”, […] le donne hanno la missione di spalancare “la porta” chiusa che tiene separati l‘interno e l‘esterno».
Le esperienze, gli interventi che si sono succeduti hanno lasciato impresso un unico grande messaggio: questo 8 giugno è solo l‘inizio, il punto di partenza per un grande, storico cambiamento. Gli incoraggiamenti ci hanno trasmesso che una donna, ovunque si trovi, “indossando sempre l‘armatura del sorriso e della perseveranza”, può trasformare qualsiasi situazione in un palcoscenico per la pace; una donna che, senza risparmiarsi mai, infonde a ogni persona che incontra un caloroso incoraggiamento e avanza tra gli ostacoli con “dignità, forza, eleganza e fiducia in se stessa”, è una regina di felicità.
Cristina Ropa
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Lazio
Nell’aria si respira solidarietà
Nella cornice del Centro culturale romano donne e giovani donne, come madri e figlie, vengono accolte e festeggiate, sostenute e incoraggiate affinché qualsiasi ostacolo personale possa trasformarsi nella vittoria di tutte. Nell‘esperienza di una tredicenne come in quella di una donna di ottantuno anni risuona il coraggio e la determinazione di rinnovare ogni giorno il proprio voto davanti al Gohonzon. Il collegamento con Milano e con tutti i Centri sparsi per l‘Italia moltiplica l‘emozione di sentirsi protagoniste insieme, qui e ora, unite al cuore del maestro, per realizzare esistenze meravigliose che risplendano nella società. Forza motrice di questa giornata è lo spirito di solidarietà che si respira ovunque, il senso di una sincera e spontanea collaborazione. Insieme ripartiamo da qui, come ci incoraggia sensei, pregando fino in fondo con una determinazione ancora più forte per rompere il guscio e poter rinascere completamente.
Sofia Claro e Diletta Bigonzi
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Sicilia
Costruttrici di un avvenire migliore
Nel territorio Est della Sicilia si sono svolte dieci riunioni, per un totale di 771 partecipanti tra donne e giovani donne, membri e non. Nella preparazione della riunione di uno dei capitoli di Siracusa, la difficoltà iniziale è stata proprio quella di fare insieme. Come giovani donne, questo ci ha permesso di approfondire il nostro senso di responsabilità e di creare, anche tra noi, legami molto forti con la decisione di crescere nella fede, in modo da non dipendere da nessuno. Parallelamente alla lotta nella propria vita personale, ognuna di noi si è impegnata nello shakubuku e nelle visite a casa. La vittoria è stata vedere, domenica, tante persone nuove e alcune che si erano allontanate dall‘attività, e nei volti sorridenti di tutte la gioia di assumersi la responsabilità del successo della riunione. Anche se la strada da fare è lunga, abbiamo capito che possiamo percorrerla sorridendo e divertendoci insieme: siamo decise a creare un’unità tra donne e giovani donne sempre più profonda e genuina.
Flavia Giovannelli
Iniziare una assolata domenica di giugno in mezzo ad altre sessantuno donne e giovani donne sorridenti, tutte accomunate da gioia, entusiasmo e passione, riunite in una casa piena d’energia, mi fa sentire in armonia con l’universo e quasi mi mancano le parole per la gratitudine. Ho imparato che se voglio portare avanti il desiderio del maestro devo sforzarmi ogni giorno di essere un sole gioioso di felicità, studiare la suprema filosofia della vita, vivere la mia giovinezza senza farmi sconfiggere. E ho più chiara, adesso, la differenza tra “vincere” e “non essere mai sconfitta”. Certe battaglie si possono anche non vincere, ma non essere mai sconfitti e determinare di alzarsi da soli, perseverando e aspettando il momento, assumendosi in prima persona la responsabilità di ciò che ci accade, quella è la vittoria finale.
Questo il fil rouge delle quattro esperienze raccontate: donne e giovani donne che hanno trasformato la loro vita tramite una preghiera coraggiosa, assumendosi al cento per cento la responsabilità del cambiamento, recitando ogni Daimoku come se fosse la loro ultima possibilità di diventare felici. Riunione splendida, da vere protagoniste di questo tempo, costruttrici di un futuro migliore. Un grande sentimento comune ci ha unite, nella gioia di un giorno speciale. Grazie, sensei.
Paola Leotta
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Calabria
Madri, sorelle, amiche
Questa attività per l’8 giugno è stata nuova e straordinaria, nuova perché lo era il mio cuore. Con le giovani donne mi sono sentita madre, sorella, amica. È stato un incoraggiamento reciproco fatto di ascolto, accoglienza e fiducia grazie al quale è stato semplice risolvere qualsiasi cosa. Ognuna di noi è importante e questo è lo spirito che si respirava in tutte le riunioni alle quali ho partecipato. Nei due settori di Cosenza e Rende ci sono stati dei passaggi di Divisione: è stato un grande onore poter accogliere queste giovani donne con calore proprio in questa occasione. Ora è iniziata la vera attività, insieme verso il 2030 con sensei sempre nel cuore.
Nilla Cannavò
È stato solo l’inizio di un lungo percorso cuore a cuore con la Divisione donne. Questa attività ci ha dato l’occasione di scoprire quanto le donne e le giovani donne abbiano bisogno una dell’altra per andare fino in fondo. Sono colma di gratitudine verso sensei e verso l’intera famiglia Soka, e intendo continuare a vincere insieme alla Divisione donne, verso il 2030… e oltre!
Isabella De Rosis