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L'accoglienza senza confini - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 15:09

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L’accoglienza senza confini

Sedici membri, tra cui quattro giovani, hanno partecipato al corso della SGI in Giappone. L’attività di accoglienza, il confronto su temi importanti, la visita ai luoghi dedicati a pace e cultura, ma soprattutto i volti sorridenti e la gentilezza di ogni persona hanno donato ai partecipanti un nuovo entusiasmo

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Sedici membri, tra cui quattro giovani, hanno partecipato al corso della SGI in Giappone. L’attività di accoglienza, il confronto su temi importanti, la visita ai luoghi dedicati a pace e cultura, ma soprattutto i volti sorridenti e la gentilezza di ogni persona hanno donato ai partecipanti un nuovo entusiasmo

25 febbraio – 2 marzo. Partecipare a questo corso è stato per noi quattro giovani una vera prova di fede. Quando in aereo ci siamo conosciuti meglio ci siamo accorti che questa occasione era arrivata in maniera improvvisa, nonostante problemi economici, di lavoro o di salute, ma forse nel momento più adatto.
Appena arrivati in Giappone, il presidente Ikeda ci ha rivolto un messaggio di benvenuto e di incoraggiamento: «Nel Gosho troviamo: “La grande distanza percorsa da queste persone è indicativa della loro devozione” (RSND, 2 , 965). […] Quanto saranno felici i maestri Makiguchi e Toda vedendovi radunati nel Palazzo del grande voto di kosen-rufu in questo momento cruciale dell’apertura di una nuova era di kosen-rufu».
Il primo appuntamento è stato al Centro dell’Accoglienza (qui si recano quotidianamente i membri per portare offerte per l’attività di kosen-rufu, lettere per sensei e quant’altro). L’attività che si svolge in questo luogo speciale è l’incarnazione delle parole del Sutra del Loto: «Se vedrai una persona che accetta e sostiene questo sutra, dovrai alzarti e salutarla di lontano, mostrandole lo stesso rispetto che mostreresti a un Budda (SDL, 435)». Anche noi abbiamo partecipato all’accoglienza di tantissime persone, per lo più donne, per circa un’ora. Ci aveva preparato Hisao Matsuyama, vice responsabile della Soka Gakkai: con un atteggiamento sincero e uno stato vitale alto avremmo dovuto accogliere i membri mostrando loro il massimo rispetto, come se ognuno di noi fosse il presidente Ikeda in persona. E così abbiamo fatto! Con in mente questo principio e le poche parole imparate in giapponese, ci siamo concentrati al massimo: lo sforzo è stato completamente ripagato perché con ogni persona con cui abbiamo avuto uno scambio, anche se per pochi minuti, si è creato un legame di amicizia, qualcosa di più profondo della semplice condivisione. Ognuno di noi dopo questi incontri ha cambiato l’espressione del proprio viso, così come spiega Ikeda, infatti l’azione sincera di dedicarsi agli altri è fonte di rinnovamento, produce energia e forza vitale. Siamo rimasti colpiti dalla dedizione e dal sincero spirito di gratitudine dei membri che arrivavano da tutto il Giappone anche percorrendo lunghe distanze e dall’unità che percepivamo tra i responsabili che venivano insieme al Centro per offrire le determinazioni e i resoconti delle attività dei loro capitoli.

A tu per tu

Rivitalizzati da questa esperienza, abbiamo partecipato a due riunioni di domanda e risposta, una con Naoki Hagimoto, vice presidente della Soka Gakkai per la Divisione uomini e giovani uomini, e una con Noriko Oguma, vice responsabile della Divisione donne e giovani donne della SGI.
La signora Oguma ha lodato gli sforzi dei membri italiani per la grande crescita dell’organizzazione nel nostro paese, che ha contato nell’ultimo anno un numero molto alto di nuovi membri, e ha sottolineato l’importanza del ruolo che l’Italia ha in Europa. Ha risposto alle nostre domande e, fra le risposte, due ci hanno colpito particolarmente: una su come non essere dominati dalla collera e l’altra sullo spirito dell’offerta. In merito alla prima, ha risposto che il fatto di riconoscere di essere preda di questo stato vitale e volerlo trasformare significa già fare la propria rivoluzione umana. Ognuno ha aspetti del proprio carattere che fanno soffrire, ma attraverso il Daimoku tutto assume un aspetto diverso: anche la collera può diventare senso di giustizia oppure può portare a tendere la mano a chi si trova in difficoltà; con questa consapevolezza si può mantenere un atteggiamento aperto e sincero proprio nel momento in cui la tendenza si manifesta, facendo sì che il proprio punto debole diventi un punto di forza.
Ha poi spiegato che l’offerta è una pratica fondamentale per conseguire l’Illuminazione. Visto il valore che il denaro ha assunto nell’era moderna, anche per sviluppare kosen-rufu è necessario. È indispensabile confrontarsi su questo argomento insieme agli altri, così come chiarire bene lo scopo: perché si fanno offerte in denaro? Può sembrare un’azione che porta uno svantaggio personale, un privarsi di qualcosa, ma le offerte sincere per kosen-rufu sono offerte alla Legge, perciò conducono direttamente alla Buddità e sono la causa per ottenere benefici immensi e risvegliare la nostra umanità. Premesso questo, è anche importante coltivare questo spirito ogni giorno, per esempio mettendo da parte una somma, anche di pochi centesimi, poiché non è importante la cifra, bensì l’azione sincera. Per usare una metafora, si può pensare alla “banca dell’universo” e ognuno ha con sé la chiave per accedervi. Come fare? Recitando Daimoku il beneficio che si ottiene è la salute fisica e psichica. Inoltre grazie a questo gesto quotidiano si diventa forti, mantenendo un cuore puro. È importante dare la possibilità a ogni membro di partecipare all’offerta.
Nel dialogo avuto con Hagimoto, gli uomini e i giovani uomini hanno approfondito l’importanza dei legami cuore a cuore: quanto sia fondamentale sostenere le persone affinché non smettano mai di praticare e l’importanza delle visite a casa, esortandoci a farle insieme per sviluppare forti legami tra le due Divisioni.

Respirare kosen-rufu in ogni luogo

Il giorno successivo l’emozione più grande: la visita al Kosen-rufu Daiseido (Palazzo del grande voto di kosen-rufu). L’edificio è imponente, semplice e accogliente allo stesso tempo. Il momento più bello è stata l’apertura del joju Gohonzon: abbiamo percepito quasi fisicamente lo spirito che mosse il presidente Toda nel richiedere questo Gohonzon per la realizzazione di kosen-rufu nel mondo.
Nei giorni successivi abbiamo visitato il Centro della cultura Soka a Shinanomachi che raccoglie, attraverso filmati e pannelli multimediali, le testimonianze dell’attività di sensei dall’inizio della sua pratica fino a oggi; la magnifica Università Soka che ha inaugurato da poco un nuovo edificio; il Museo Fuji che custodisce molte opere importanti e incarna il principio secondo cui l’arte è capace di creare un ponte di amicizia tra persone di diverse culture; infine il Makiguchi Memorial Hall un altro sogno del presidente Toda che è stato concretizzato da Ikeda , un Centro costruito per ricordare la figura di Makiguchi, simbolo della relazione tra maestro e discepolo.
A conclusione del corso ci siamo divisi in due gruppi per partecipare a due riunioni di discussione ospitati nei Centri culturali di quartiere. Un’emozione inaspettata… siamo stati accolti con striscioni e canzoni dedicateci dai bambini della Divisione futuro, poi ci siamo scambiati esperienze anche con i principianti.
L’ultimo giorno abbiamo partecipato alla riunione dei responsabili di Centro in diretta dal Tohoku, regione colpita dallo tsunami nel 2011. Ci siamo collegati dal Soka International Friendship Hall insieme a tutti i partecipanti del corso SGI. Prendere parte alla riunione di centro ha significato realizzare qualcosa di straordinario: per la prima volta non assistevamo alla riunione guardandola da uno schermo, ma eravamo fisicamente lì.
Come poter riportare a parole quello che abbiamo provato? È veramente difficile e più passano i giorni più emergono emozioni, consapevolezze ed esperienze. Quel che è certo è che questo corso ha ravvivato la nostra fede, ci ha fatto vedere concretamente il maestro attraverso i volti sorridenti e la gentilezza di ogni persona incontrata. Abbiamo sentito cosa vuol dire curare i dettagli, il rispetto profondo e la consapevolezza del valore di ogni vita; abbiamo percepito cosa intende sensei quando afferma che le basi per la realizzazione di kosen-rufu sono state messe.

(hanno collaborato: Martina De Santi, Tiziano Di Sansa, Raffaele Petrucci)

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