I giovani della Divisione studenti di tutta Italia stanno costruendo una propria identità. La loro attività si concentra sui singoli atenei e si basa sugli incoraggiamenti del presidente Ikeda
Alla fine dello scorso anno in alcune zone d’Italia hanno preso il via le attività di ateneo della Divisione studenti e da allora, di settimana in settimana, in ogni regione, sempre più giovani universitari vi stanno partecipando. Il presidente Ikeda ha scritto: «Il mio desiderio è che i nostri compagni delle Divisioni studenti e giovani possano diventare dei leader che brillano di una saggezza vasta come l’universo. […] Lo studio può essere considerato la “vittoria dell’individualità” in quanto consente di esprimerla nel migliore dei modi, ed esiste per rendere felici tutte le persone. Come sono significativi gli anni della gioventù dei membri della Soka Gakkai, che posseggono un maestro, una filosofia di vita, che hanno la possibilità di temprarsi nello studio e dedicare i loro sforzi ad azioni per il bene della gente e della società!» (NR, 498, 6).
Gli argomenti per le riunioni mensili di Ateneo
da La nuova rivoluzione umana:
vol. 6, capitolo “Giovani aquile”
vol. 14, capitolo “Saggezza e coraggio”
vol. 15, capitolo “Soka University”
giugno/luglio riunioni di regione
ogni capitolo è oggetto di studio per due mesi consecutivi
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Abbiamo chiesto a Chiara e a Sole come sono partite le attività di ateneo nelle loro regioni. Ecco che cosa hanno risposto:
SICILIA
Chiara: L’attività studenti in Sicilia è stata caratterizzata da questo percorso: un passo avanti, incontrare ostacoli, superarli e a poco a poco costruire dove non c’era nulla; oltre a Palermo, Catania e Messina ci sono membri della Divisione studenti anche a Enna e Agrigento. L’orgoglio più grande è vederli prendere l’iniziativa per portare avanti questa attività con sempre nuove proposte. Per quanto mi riguarda ho colto la sfida e dato tutti gli esami che mi mancavano per potermi laureare. Adesso sento la vittoria nel cuore ed è una vittoria comune! Scrive Daisaku Ikeda nel Diario giovanile: «Giovani! Affrontate direttamente le vostre difficoltà, avanzate e vivete una grande esistenza credendo nella giustizia, per il vostro paese e per la felicità di tutto il genere umano. Non siate mai sconfitti dalle pressioni esterne. Coltivate speranza e ambizione nel vostro cuore. […] Crescete sempre. Non dimenticate di andare oltre i vostri limiti» (D. Ikeda, Diario giovanile 1949-1960, esperia, pag. 16).
LAZIO
Sole: A partire da maggio dello scorso anno, gli studenti hanno iniziato a incontrarsi per recitare Daimoku insieme. Da questi appuntamenti settimanali è nato il desiderio di condividere le esperienze, scambiarci le realizzazioni negli studi, conoscere altre persone che praticano all’interno delle università. Quando a dicembre mi è stato proposto di assumermi la responsabilità studenti della regione, ho accolto questa sfida con un po’ di timore perché negli ultimi anni la passione per lo studio era sfumata. Nonostante ciò, ho deciso di sostenere e incoraggiare tutti gli studenti del Lazio con la mia esperienza, e ho colto l’occasione per decidere che i traguardi raggiunti all’università sarebbero diventati i mattoni per costruire la mia intera esistenza. Se vinco lì, vinco in tutto. Ho iniziato a mettere in pratica gli incoraggiamenti del presidente Ikeda rivolti agli studenti riuscendo così a superare tutti gli esami di questa sessione: «Siate fiduciosi che tutti i vostri sforzi quotidiani, se basati sulla coscienza della vostra missione, su una forte pratica e sulla massima priorità assegnata ai vostri studi, daranno un importante contributo a kosen-rufu» (NRU, 6, 198).
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Anche Giulia da Bologna e Simone e Barbara da Milano hanno raccontato cosa significa per loro far parte della Divisione studenti nelle loro città
Parte attiva del mondo
Giulia: «Nel giugno del 1994, il presidente Ikeda venne all’Università di Bologna per ricevere l’Anello dottorale e tenne un discorso che spaziò dal ruolo dell’ONU, a Leonardo da Vinci, ai princìpi buddisti. Di Bologna lodò soprattutto il carattere internazionale dell’Università e la sua grande autonomia intellettuale. Per me studiare in questa città ha un grande significato: sento sempre di più che sono io con la mia vita che devo realizzare le parole del maestro e lanciare proprio qui a Bologna un’attività della Divisione studenti come sensei l’aveva pensata e di cui lui possa essere orgoglioso. Desidero ardentemente che ogni studente prenda l’iniziativa e possa sentire la bellezza della propria vita e della propria missione. Da quando è partita l’attività di ateneo e ho potuto approfondire i capitoli della Nuova rivoluzione umana “Giovani aquile” e “Saggezza e coraggio”, ho sviluppato un forte senso di responsabilità che mi permette di non rimanere bloccata di fronte alla sofferenza o alla paura, ma di continuare a combattere, di sentirmi parte attiva del mondo intorno a me».
Studente a pieno
Simone: «Ho deciso di iniziare a fare attività nella Divisione studenti perché non avevo mai apprezzato il mio “essere studente”: chiunque mi chiedesse cosa facevo nella vita rispondevo: “Lavoro, vivo da solo e… poi studio”. Dovevo per forza dimostrare di essere il più impegnato, di fare cose da grande a differenza dei miei coetanei che studiavano e basta. Nichiren ne La torre preziosa scrive: “Nell’Ultimo giorno della Legge, non esiste altra torre preziosa che gli uomini e le donne che abbracciano il Sutra del Loto. Perciò ne consegue che coloro che recitano Nam-myoho-renge-kyo, qualunque sia la loro condizione sociale, sono essi stessi la torre preziosa, e allo stesso modo sono essi stessi il Tathagata Molti Tesori. […] Al di fuori di questa consapevolezza tutto il resto è inutile” (RSND, 1, 264). Se tutte le attività della nostra vita sono degne di lode, se tutto è manifestazione di quella torre preziosa, amputare una parte di me significava non sentire appieno il valore della mia vita! Sono felice che anche in Lombardia ormai si organizzino le riunioni per gli studenti tutti i mesi, così da accompagnare regolarmente il tempo degli studi e della formazione che è un tempo d’oro per chiunque lo viva. Forza studenti!».
Legami di amicizia
Barbara: «Fare attività con persone della mia età, che condividono le mie stesse difficoltà, mi ha permesso di aprirmi. Non potevo fermarmi alla formalità di essere la loro responsabile: era necessario incoraggiarli con le mie esperienze concrete e ciò mi ha permesso di mostrarmi per quella che sono. All’inizio sentivo molto la pressione, eravamo pochi, l’attività era praticamente da pionieri. Questo ha fatto sì che mi sganciassi dall’attività “tecnica” in senso stretto e iniziassi ad agire ascoltando prima di tutto il mio cuore, pensando alla felicità di chi avevo di fronte. Ho recitato tanto Daimoku, ho incoraggiato ogni studente che avevo davanti senza risparmiarmi. Ho compreso con la mia vita che ciò che più conta è il desiderio di creare sinceri legami di amicizia. Avanzare uniti ci ha permesso di realizzare una bella crescita!».
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Il linguaggio dell’amicizia
Quest’anno gli studenti del Club Italia hanno visitato Bologna, Ferrara, Venezia, Milano e Roma
A Bologna dal 17 al 22 febbraio si è dato il via all’attività con i ragazzi dell’Università Soka appartenenti al Club Italia (gruppo che studia la lingua italiana all’università Soka a Tokyo). «Questa è stata per me un’esperienza davvero grandiosa, grazie alla quale ho potuto darmi da fare anche nelle piccole cose come cenare insieme a loro, mostrare i luoghi caratteristici della città, fare shopping, preparare e scambiare regali, parlare dei progetti e dei sogni per il futuro. Ho capito che non importa se non si comprende esattamente la lingua della persona che si ha di fronte, se di quella persona si sente il cuore». Così Veronica ci racconta la sua esperienza con questi ragazzi che ogni anno vengono per creare profonde relazioni di amicizia tra Italia e Giappone. Tra le tante attività svolte insieme, anche quest’anno hanno incontrato il vice presidente della Provincia di Bologna Giacomo Venturi che ci ha raccontato: «Quando ero sindaco di Zola Predosa, conferimmo la cittadinanza onoraria al presidente Ikeda come figura dedita alla pace. Da allora, tutti gli anni incontro la delegazione del Club Italia: per me è un’occasione per rinnovare e rafforzare quella tensione verso la pace come valore universale, come coerente azione quotidiana di cooperazione e solidarietà per un orizzonte più grande e soddisfacente».
Il tour è proseguito per Roma dove hanno partecipato a un meeting con 150 giovani della Divisione studenti e della Divisione futuro. «Questa occasione – ci dice Valerio – ha permesso un significativo scambio tra i due paesi: Livia, per esempio, ha incoraggiato tutti raccontando che grazie alle guide di sensei e al Daimoku è riuscita a trasformare il senso di fallimento e inferiorità, recuperando tutti gli esami e facendo dell’università una scuola di vita in cui forgiare un carattere solido come il monte Fuji; e ancora quella di Mattia che ha trasformato l’ambiente della sua scuola grazie allo studio del Gosho e la cura verso gli altri, sperimentando la gioia di vedere i suoi amici stare bene grazie alla recitazione di Nam-myoho-renge-kyo». Scrive inoltre una ragazza del Club Italia, Yukie Matsumoto: «Ogni volta che mi chiedo cosa sia che permette di creare un legame del genere tra persone di culture e lingue così diverse, la risposta è il nostro maestro. Provo una profonda gratitudine per il presidente Ikeda».