Come membri della Divisione futuro italiana, nell’anno appena trascorso ci siamo impegnati a sperimentare la forza del Daimoku nelle nostre giornate, a partecipare alle attività della Soka Gakkai, a coltivare relazioni d’amicizia e a sostenerci a vicenda. In questo modo il numero dei membri della nostra Divisione è quasi triplicato e con la nomina di ventinove nuovi responsabili adesso ogni regione d’Italia ha dei punti di riferimento per le nostre attività. Inoltre è stato pubblicato il libro Protagonisti della nuova era che raccoglie le guide di Ikeda per la Divisione futuro e, su queste pagine, è nata una sezione a noi dedicata.
Grazie di cuore a tutti per il vostro continuo impegno appassionato, siamo sicuri che il nostro maestro è fiero di noi.
Il 2014 è l’”Anno dell’apertura di una nuova era di kosen-rufu nel mondo”, che cosa significa per ognuno di noi?
Il presidente della SGI Ikeda nel messaggio di Capodanno scrive: «Creiamo un mondo dove “gli esseri viventi sono felici e a proprio agio”, un mondo dove tutti possano condurre vite felici e realizzate». Grazie alla pratica buddista impariamo a percepire il valore di ogni persona, indipendentemente da quanto sia compatibile con il nostro carattere.
Andiamo avanti, come suggerisce sensei nello scritto che pubblichiamo, senza arrenderci mai con lo spirito di realizzare tutte le nostre promesse.
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Avanziamo anche oggi per kosen-rufu insieme al nostro maestro / Lo spirito di non arrendersi mai
di Daisaku Ikeda, 15 dicembre 2013
Carissimi amici della Divisione futuro che avanzate a testa alta nonostante i venti invernali, i vostri preziosi sforzi e la vostra crescita avvolgeranno il mondo di calore umano e ne illumineranno il futuro. Siete voi il sole della speranza!
Il mio desiderio è che gli studenti che si stanno preparando per gli esami di ammissione diano il massimo delle loro capacità e si sfidino nel realizzare i propri sogni. La vera battaglia vi aspetta da adesso in poi; so che è duro, ma vi prego di andare avanti con allegria curando la vostra salute. Non smetterò mai di pregare sinceramente per la vostra gloria.
Ringrazio anche voi, giovani e adulti, che vi impegnate costantemente nella grande missione di coltivare questi tesori del mondo.
Credo che conosciate lo spirito di “non arrendersi mai”. Nichiren Daishonin, nel Gosho Il prolungamento della vita, elogia il suo discepolo Shijo Kingo, che incoraggiava i compagni lottando valorosamente senza piegarsi di fronte alle avversità, e lo definisce «un uomo che non si arrende mai alla sconfitta» (RSND, 1, 848).
Il vero vincitore è colui che fa del suo meglio fino alla fine ardendo di spirito combattivo qualunque cosa accada. Voi, che recitate il Daimoku che pervade l’intero universo e che avete abbracciato il Buddismo in giovane età, siete tutte persone dallo spirito di “non arrendersi mai”. Diventerete campioni e campionesse nei vostri campi, valorizzando le vostre qualità.
A voi, cari amici, vorrei dedicare questa frase colma di convinzione del grande scrittore cinese Ba Jin, che ho conosciuto: «Io non ho paura, perché andando avanti oltre la nebbia fitta sicuramente troverò la luce».
Vi prego di amare e rispettare i vostri genitori.
(ilvolocontinuo.it)
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Le nostre storie / La migliore delle famiglie
Alessia, 15 anni
Da quando mio papà è andato via di casa il nostro rapporto non è stato semplice. Avevo undici anni e la paura di sbagliare tutto mi portava a non espormi e a litigare spesso. Ero triste perché invece desideravo tornare a comportarmi in maniera naturale con lui. Dall’anno scorso la situazione è migliorata molto, ma questa paura rimaneva dentro di me e continuavo a stare male.
A giugno 2013 sono stata al mio primo meeting, nonostante conoscessi la pratica già da tempo.
Da quel momento ho recitato moltissimo Daimoku per affrontare questa sofferenza che mi portavo dietro da tre anni, volevo cambiare, riuscire ad amare mio papà come quando era a casa. Ho avuto subito una risposta: ho ricominciato a sentirmi libera di volergli bene, di potergli raccontare qualsiasi cosa, sentendo che mi avrebbe aiutata senza problemi. Ho cominciato anche ad ascoltare i suoi problemi e le sue gioie cercando di viverle con lui.
Due mesi fa però mio padre ha avuto una proposta di lavoro in un’altra città, dove vive la sua compagna: un lavoro sicuro, stabile. Io e mia sorella saremo rimaste a Torino ma nonostante il dispiacere, l’abbiamo spronato a partire, anche se ciò avrebbe portato a un distacco molto grande.
Ho recitato molto affinché mio padre prendesse la decisione giusta e perché potesse avere una bella vita.
Quando si è trasferito però sono stata male e ho cominciato a volermi staccare nuovamente da lui e anche dalla figlia della sua compagna. Ero gelosa di tutto quello che lei avrebbe potuto fare con mio padre. Avevo paura che per la rabbia e l’incomprensione tra noi non mi sarei più potuta godere il nostro rapporto.
Davanti a questo nuovo muro ho deciso di vincere nel migliore dei modi: tutti dovevano essere felici. Ho recitato e la risposta è arrivata da sola: ho iniziato a pensare a questa ragazzina come una nuova sorella e il fatto che avesse la stessa età che avevo io quando mio padre ha lasciato casa nostra mi ha aiutata a ricordare come è importante avere una figura maschile in casa a quell’età. Adesso sono felice che mio papà con la sua compagna possa crescere questa mia nuova sorella, e aiutarla a diventare una ragazza in gamba.
Spero di raggiungere presto il mio obiettivo di avere una famiglia unita, in cui ci siano amore e serenità nonostante i normali problemi quotidiani. Voglio che la mia sia una famiglia allargata, la migliore e più bella che si sia mai vista!
Le nostre storie / Sempre pronti per essere felici!
Giorgia, 17 anni
Circa un anno e mezzo fa ho deciso di praticare seriamente, recitando mattina e sera, frequentando le riunioni di discussione e i meeting giovani. All’inizio era quasi un gioco tra me e Max, un amico dei miei appena diventato membro, poi è diventato frutto di una mia decisione: praticavo per essere felice. Per molto tempo ho recitato Daimoku da sola in camera mia, andando davanti al Gohonzon solo durante le attività o nel caso in cui ci fossero persone che venivano a recitare a casa mia. Dopo essere stata spronata dalla mia responsabile giovani donne Marina e da Max, ho capito quanto fosse importante la recitazione davanti al Gohonzon: avendo un rapporto diretto potevo entrare in contatto con la vita di Nichiren Daishonin e quindi con lo stato vitale della Buddità.
Sapevo che prima o poi sarei diventata membro della Soka Gakkai, ma non sapevo quando: non mi sentivo pronta. Avevo paura di non dedicarmi al Gohonzon nel modo giusto e così facendo, di non rispettarlo, convinta di non essere pronta a prendermi delle responsabilità così diverse da quelle che solitamente ci si aspetta di assumere a questa età.
A metà ottobre mi è stato chiesto se, insieme ai ragazzi e alle ragazze della Divisione futuro, ero disposta a partecipare a una coreografia per l’inaugurazione del nuovo Centro del Piemonte e della Valle d’Aosta; ho accettato con piacere. Da quel momento ho cominciato a fare le prove con gli artisti e infine, il 2 novembre, ci siamo esibiti per portare ancora più gioia all’evento. Quel giorno ho provato una grande emozione e una gioia immensa proprio grazie a questa opportunità di fare attività all’interno dell’organizzazione. Quella stessa sera ho preso la scheda per diventare membro.
Avevo ancora una preoccupazione: aspettavo che succedesse qualcosa per sentire il legame con il maestro che credevo di non avere. In realtà, anche se non so spiegare come, mi sono accorta che in fondo l’avevo sempre avuto.
Io e il mio migliore amico Lorenzo abbiamo deciso di fare questo passo insieme e il 17 novembre siamo diventati membri dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai. La paura è andata via. Siamo sempre pronti per assumerci la responsabilità di essere felici!